Medaglia di bronzo per il pilota Pellicorse Marco Mirenda nel Gruppo 4 Regolarità di Velocità
09-10-2017 21:40 - News
Marco Mirenda in azione a Misano
Con l´ultima tappa si è chiusa l´edizione 2017 del Campionato Italiano Gruppo 4 Regolarità, uno dei settori motociclistici in maggiore crescita, ospitato lo scorso weekend dal Misano World Circuit che ha visto 500 piloti in pista nei tre giorni di apertura, con gare anche in notturna.
Era la prova conclusiva e il pilota del Moto Club Pellicorse, Marco Mirenda, si giocava uno dei tre gradini del podio nella graduatoria tricolore. Alla fine, con un pizzico di sfortuna e anche un po´ di innocenza per essere non solo il primo anno di gare ma anche la prima volta che metteva le ruote sul circuito adriatico, è arrivato un pur positivo terzo posto che ad inizio stagione era solo un sogno.
Marco, 38 anni di Pieve a Nievole, commenta così il lungo weekend romagnolo: "Nelle libere del venerdì sono scivolato alla Quercia ed essendo la prima volta che andavo a Misano dovevo capire bene le traiettorie, poi dopo una sistemata veloce è arrivato il terzo turno di libere dove sono andato abbastanza bene, infine il sabato col decimo tempo prima della giornata clou".
Cos´è successo?
"È successo di tutto, compresa una caduta venerdì nel bagnato, ma il risultato che ne è uscito la domenica è a dir poco inaspettato; partire decimo in griglia vuol dire che sei nel mezzo e alla prima staccata ti ritrovi nel caos, ma alla fine aver chiuso quinto è stata una bella sorpresa, e se poi ci metti che ho finito terzo nella classifica finale del campionato Italian Cup, beh, non ho parole per descrivere la sensazione che ho provato sapendo di essere rientrato nel podio finale del tricolore".
Ti è mancata un pizzico di esperienza in più
"In questo sport più ti alleni in pista e più riesci a trovare il tuo limite e credo che se nel secondo giro di gara, ieri a Misano, sono riuscito a fare un 49.3 vuol dire che lo potevo fare a differenza del 50.5 di passo che avevo".
E guardando più avanti, al 2018?
"Beh, sinceramente sto già pensando a come migliorarmi per il prossimo anno, però con l´inverno alle porte mi fa un po´ di tristezza sapere che per almeno 5 mesi non monterò più nella mia Suzuki, ma la soddisfazione è tantissima se penso che ero al mio primo anno".
E il tuo entourage?
"Vero. Voglio ringraziare tutti coloro che in qualche maniera mi hanno supportato e anche ai compagni di paddock che in qualsiasi momento son sempre li a darti una mano un consiglio e un sostegno a dare sempre il massimo".
Era la prova conclusiva e il pilota del Moto Club Pellicorse, Marco Mirenda, si giocava uno dei tre gradini del podio nella graduatoria tricolore. Alla fine, con un pizzico di sfortuna e anche un po´ di innocenza per essere non solo il primo anno di gare ma anche la prima volta che metteva le ruote sul circuito adriatico, è arrivato un pur positivo terzo posto che ad inizio stagione era solo un sogno.
Marco, 38 anni di Pieve a Nievole, commenta così il lungo weekend romagnolo: "Nelle libere del venerdì sono scivolato alla Quercia ed essendo la prima volta che andavo a Misano dovevo capire bene le traiettorie, poi dopo una sistemata veloce è arrivato il terzo turno di libere dove sono andato abbastanza bene, infine il sabato col decimo tempo prima della giornata clou".
Cos´è successo?
"È successo di tutto, compresa una caduta venerdì nel bagnato, ma il risultato che ne è uscito la domenica è a dir poco inaspettato; partire decimo in griglia vuol dire che sei nel mezzo e alla prima staccata ti ritrovi nel caos, ma alla fine aver chiuso quinto è stata una bella sorpresa, e se poi ci metti che ho finito terzo nella classifica finale del campionato Italian Cup, beh, non ho parole per descrivere la sensazione che ho provato sapendo di essere rientrato nel podio finale del tricolore".
Ti è mancata un pizzico di esperienza in più
"In questo sport più ti alleni in pista e più riesci a trovare il tuo limite e credo che se nel secondo giro di gara, ieri a Misano, sono riuscito a fare un 49.3 vuol dire che lo potevo fare a differenza del 50.5 di passo che avevo".
E guardando più avanti, al 2018?
"Beh, sinceramente sto già pensando a come migliorarmi per il prossimo anno, però con l´inverno alle porte mi fa un po´ di tristezza sapere che per almeno 5 mesi non monterò più nella mia Suzuki, ma la soddisfazione è tantissima se penso che ero al mio primo anno".
E il tuo entourage?
"Vero. Voglio ringraziare tutti coloro che in qualche maniera mi hanno supportato e anche ai compagni di paddock che in qualsiasi momento son sempre li a darti una mano un consiglio e un sostegno a dare sempre il massimo".
Fonte: Ufficio Stampa